Casato

Artale

Il primo di questa famiglia di cui abbiamo sicura notizia è un Tristano de Artal, che con privilegio dato in Catania a 18 marzo 1396 ebbe dal re Martino e dalla regina Maria concessa la castellania del palazzo reale di Palermo e con altro privilegio del 7 febbraio 1399, in soddisfazione e soluzione dello stipendio a lui per tal carica spettante, il castello della Cuba. Indi il re Alfonso, considerando che il detto Tristano avea sparso il suo sangue nell’acquisto dei regni di Napoli, di Corsica, e di altre terre, con privilegio dato dal Castelnuovo di Napoli a 20 dicembre 1438, confermò tale carica e beneficio al detto Tristano per sé ed un suo erede, ed infatti, morto lui, gli succedette il figlio Simone che ne otteneva conferna a 15 gennaio 1453. Sarebbe troppo lungo enumerare tutti coloro che nelle armi e nelle scienze illustrarono questa famiglia, ma non vogliamo tacere di quel Filadelfio che fu dottore in leggi, giudice pretoriano di Palermo nel 1754-55, giudice del Concistoro nel 1759-60-61, maestro razionale onorario del R. Patrimonio, giudice del Tribunale della G. Corte, avvocato fiscale dello stesso tribunale, reggente consultore della suprema giunta di Sicilia ecc., decorato, con privilegio dato in Napoli a 2 genn. 1779 esecutoriato in Palermo a 8 giugno dello stesso anno, del titolo di marchese. Acquistò i feudi di Colla soprana sottana e Cannata dei quali ne fu investito a 14 giugno 1780 e morì dopo aver celebrato il suo testamento presso gli atti di notar Giovan-Battista Toscano di Napoli a 2 settembre 1782, istituendo erede il suo figlio primogenito Giuseppe, che fu dottore in ambo le leggi e venne investito del titolo di marchese e dell’altro di barone di Colla soprana, sottana e Cannata a 22 giugno 1784. Fu questi cavaliere dell’ordine di Malta, giudice della Gran Corte Criminale avvocato fiscale della Gran Corte presidente onorario del R. Patrimonio, maestro razionale giurisperito dello stesso tribunale e presidente del Tribunale del Concistoro  o Sacra Regia Coscienza nel 1811 ecc.; ebbe un figlio a nome Filadelfio, maggiordomo di settimana del re Ferdinando II e Francesco II, cavaliere dell’ordine costantiniano e marito della nobile Lucia Grifeo e Gravina dei principi di Partanna. Da questo matrimonio ne venne il vivente marchese Giuseppe Artale e Grifeo sposato alla nobile Maria La Grua dei principi di Carini.

Arma: di rosso, al leone d’oro, tenente con le zampe anteriori un martello di nero. Corona di marchese. Lo scudo accollato all’aquila bicipite.